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venerdì 2 agosto 2013

Gli inizi...

E all'inizio fu...il pongo!! 

Plastilina, creta, didò: qualunque cosa andava bene. Mi è sempre piaciuto avere qualcosa sotto mano da plasmare, mischiare, schiacciare...e, perché no, qualcosa da impiastricciare nei centrini della nonna! 

Le tracce delle mie prime, piccole opere d'arte sono ancora visibili a casa della nonna che mi ha allevata: pezzi della casetta di pongo che avevo costruito incastrati nel sottopentola di vimini intrecciato, sbavature di tempera seccate sul telo che copre il divano del salotto, gocce di plastilina lasciata a sciogliersi al sole ("guarda nonna! è un lago di catrame!") rimaste indelebili fra le fughe delle piastrelle del balcone...

Quanti ricordi...un'estate, quando avevo 11 anni ed ero in Calabria in vacanza, ecco spuntare su Topolino, nelle pagine centrali (quelle tra una storia e l'altra che nessuno legge mai), la ricetta per far la PASTA DI SALE!!

Forse ho addirittura ancora... ...non ci credo!! Ho trovato le pagine del Topolino! Ahahah!! Sono sempre stata un po' pazza in fondo!



Mi si è aperto un mondo. Ovviamente ho stressato mia madre così tanto quell'estate ("ma perché non ti fai degli amici?!"), che quando sono tornata a casa ho dovuto subito provare a farla!! Già mi immaginavo a costruire castelli, bambole meravigliose, uno zoo di animali selvatici e, magari, qualche bellissimo soprammobile per la mia mamma che mi sbraitava contro perché le stavo insudiciando tutta la sua immacolata cucina!!

Beh...non è andata così male, in fondo...in fondo in fondo...






Ahahah! Avevo fatto anche la versione mini!! ...mamma mia...mi si era incastrata la stagnola sotto la gonna dell'orsa! Se ne vedono ancora dei pezzi.

E questo è stato solo il primo passo... :)

Per chi non lo sapesse la PASTA DI SALE è una ricetta semplice semplice:
- farina e sale in rapporto 2:1 (400 gr e 200 gr per esempio)
- acqua 
Un segreto, nel caso in cui non ci vogliate far giocare i bambini (se così fosse la pasta è perfetta così com'è), è aggiungere un cucchiaino d colla da tappezziere, quella in polvere; capisco che non sia semplice trovarsela in casa, l'alternativa è un cucchiaino di colla Vinavil. L'impasto resterà più compatto e modellabile.
Se volete una pasta più liscia, passare il sale in un macinacaffè o in un mixer può essere una buona idea.

Versare l'acqua a poco a poco, piano piano (si fa sempre prima ad aggiungerne che a toglierla), e impastare.
La pasta deve rimanere elastica, e non appiccicare troppo le mani. Provate a formare una palla, non deve tendere subito ad afflosciarsi sul tavolo, ma rimanere soda.
Per lavorare la pasta, stendere un po' di farina sul piano di lavoro e infarinarsi le mani. Se durante la lavorazione la pasta diventa troppo molle, aggiungere farina.
Per colorare l'impasto vanno benissimo le tempere classiche, in alternativa, per ottenere un colore più vivo, si possono comprare i colori acrilici.
La pasta, una volta modellata, può essere lasciata ad asciugare all'aria, magari vicino al termosifone, o messa nel forno ventilato a bassa temperatura (50-60°) fino a che non sarà seccata.
A questo punto i lavori si possono rifinire dipingendo i dettagli, e in ultimo vanno rivestiti con una mano di vernice trasparente (tipo Vernidas, ma anche spray volendo), per conservarli preservandoli dall'umidità.

La pasta avanzata può essere conservata in frigo, avvolta da una pellicola, magari in un contenitore ermetico; tende comunque a seccarsi in fretta.

Divertiamoci!! ;) 

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